giovedì 17 marzo 2011

Tratto da me. Le "mie" note.

Quella sera la signorina del bar mi vide entrare verso le ventitre e venti. È carina la signorina del bar. A volte sembra che voglia chiedermi qualcosa, sembra mi guardi con un’aria, come se si chiedesse cosa mi tormenta. Non sapendo che semplicemente adoro la pioggia e la mia città in certe occasioni. Prendo la mia solita birra ed esco.

È magia. Quando esco dal bar, in quelle sere, smette di piovere. È come se qualcuno mi preparasse il palcoscenico, ogni volta la stessa scenografia, ma ogni volta un dettaglio in più. La pioggia fine che rende l’olfatto più sensibile agli odori del mare. La radio che, come per incanto, passa una di quelle canzoni che non senti da una vita, e che ogni qualvolta la risenti esclami… “………………”. Esclamo un silenzio concentrato e coinvolto. E penso. “Ma se le note sono sette, come fanno a starci su, a pennello, tutte quelle belle parole?”.

Ci sono delle canzoni che hanno il potere di creare emozioni. Non si tratta di un bel testo, quello sono capaci di scriverlo in tanti. Non si tratta neanche di un bel testo su una splendida musica. Già questi sono più rari, ma è pur sempre il lavoro dei cantautori, quindi..

È che ci sono canzoni che non sono canzoni. Cioè, ci sono musiche che suonano note che sembrano i tuoi passi. Più suonano e più tu cammini e sai che stai passeggiando verso la giusta meta. Quant’è bella Napoli semi deserta di notte quando piove. Tutto è vivo, ma riposa. Luci accese che si perdono nel violaceo del cielo.

1 commento:

  1. È bella di notte la città. C'è pericolo ma pure libertà. Ci girano quelli senza sonno, gli artisti, gli assassini, i giocatori, stanno aperte le osterie, le friggitorie, i caffè. Ci si saluta, ci si riconosce, tra quelli che campano di notte. Le persone si perdonano i vizi. La luce del giorno accusa, lo scuro della notte dà l'assoluzione. Escono i trasformati, uomini vestiti da donna, perché così gli dice la natura e nessuno li scoccia. Nessuno chiede conto di notte. Escono gli storpi, i ciechi, gli zoppi, che di giorno vengono respinti. È una tasca rivoltata, la notte nella città. Escono pure i cani, quelli senza casa. Aspettano la notte per cercare gli avanzi, quanti cani riescono a campare senza nessuno. Di notte la città è un paese civile.

    [ Erri De Luca. Il giorno prima della felicità ]

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