venerdì 27 agosto 2010

Quagliarella-Juve? "Siamo figli delle stelle, pronipoti di sua maestà il Denaro."

T'avevamo accolto a Napoli, in patria, il giorno dopo la sconfitta mondiale, come se l'avessi vinto da solo quel mondiale; quando invece, a causa della mentalità juventina, quel mondiale ci ha umiliati tutti.
T'avevamo incoronato Re di Napoli (e tu sai che non era la solita napoletanità, pizza mare e mandulin). A Napoli il Napoli è club, Nazionale, Patria. Siamo sempre scesi in campo tutti insieme anche sul terreno del Manfredonia, pochissimi anni fa, in quella che era la serie C, e tu dicevi di soffrire con noi.
Ieri mattina è stata pubblicata una dichiarazione nella quale dicevi che avevi sognato da sempre di giocare a casa tua, per la maglia che è la tua pelle, e come sarebbe stato possibile lasciare il Napoli. Come si fa?
Se c'erano incomprensioni con la società dovevi startene zitto e cercare di risolverle anche dalla tribuna. Ci aspettavamo questo, perchè l'avremmo zittito noi il presidente. C'hai fatto credere ch'eri un tifoso innanzitutto. Uno di noi. E non parlo da Ultras, non sono un Ultras. Ma un Napoletano amante del calcio.
Gianluca Grava, e i napoletani che hanno seguito sempre la squadra possono capire perchè lui, dovrebbe metterti sull'aereo a calci e spedirti a Torino.
Solo gli ignoranti, pseudogiornalisti, potranno affermare che il nostro presidente è un mercenario. Il presidente è presidente, il vertice più alto di un'azienda. Colui che ha, anche e forse soprattutto, giustamente, per fini speculativi, ridato vita ad un'azienda, la SSCNAPOLI, che non era più esistente, e l'ha riportata in Europa in sei anni.
Il presidente è un imprenditore. Ed una persona competente dovrebbe soltanto definire magistrale questa sessione di mercato da parte della società, compresa la cessione di Fabio.
Ma il Re eri tu, Fabio, il coltello dalla parte del manico l'avevi tu. Cosa è stata? paura della competizione con i nuovi acquisti? Non mi frega cos'è stato. Non hai retto. A Napoli, per il Napoli, hai fallito.

Scusatemi, chi mi conosce sa che non scrivo mai del mio napoli, non critico, non mi esalto, nulla. Volevo cominciare un post, un articolo su varie simili vicende sportive, partendo da uno sfogo personale. Anche perchè non credo che quella in questione sia una situazione prettamente da tifo e tifoseria. Ma forse mi sono fatto troppo trasportare.
Non ho più voglia di scrivere il Post. Magari lo farò tra un pò o tra qualche giorno.

lunedì 9 agosto 2010

Il Tempo

Ogni cosa a suo tempo. Il tempo aggiusta le cose. Dà tempo al tempo.

Cos’è il tempo ?

Definizione: “Il tempo è la dimensione nella quale si concepisce e si misura il trascorrere degli eventi. Tutti gli eventi possono essere descritti in un tempo che può essere passato, presente o futuro.”

S. Agostino: “che cos’è dunque il tempo ? se nessuno me lo chiede lo so, se voglio spiegarlo a chi me lo chiede, non lo so più”

Io credo che il tempo sia, essenzialmente, una delle scusanti più popolari usata dalla razza umana per giustificare le proprie mancanze, le proprie paure. Dalla serie: “ non ho avuto tempo… aspettavo che arrivasse il tempo di…”
Che aspetti, coglione ? domani il tempo deciderà di non voler avere più a che fare con te. E tu non lo avrai più, il tempo !

Ongi cosa a suo tempo:
Le cose, gli eventi della vita, non hanno un tempo per iniziare e uno per finire. Quelli sono altri tipi di eventi. C’è uno studio apposito per creare professionisti del settore, e si chiama “organizzazione d’eventi“.
Il nostro tempo vive delle vite nostre. Non ci dà spazio per organizzarci gli eventi che danno luogo a lacrime, sorrisi, pianti e risate. Il tempo è l’ unità di misura in cui è racchiusa la vita. non ci sono formule per calcolarlo, è, e resterà sempre l’incognita.

Il tempo aggiusta le cose:
Illusi. il tempo passa, siamo noi a distruggere e ad aggiustare le nostre cose. Il tempo se ne frega. Noi ci perdiamo in chiacchiere inutili, in pensieri filosofici, in abitudini che in un giorno triste ci accorgeremo che non erano poi tanto importanti. Lui intanto fa i fatti. E’ cinico, un grande. Noi lo sprechiamo, e lui agisce per l’unica cosa che può. Fa il suo fatto. Usa al meglio il suo unico verbo. LUI PASSA ! Magari si affaccia a guardarci, magari in questo momento ti sta guardando e avrà in viso quel ghigno che solo lui sa. Probabile ti stia deridendo. Lui fa i fatti, LUI PASSA !
E tu ? Tu, coglione, sei lì fermo ad aspettare lui che aggiusti le tue cose. Si si, aspetta, aspetta…

Dà Tempo al tempo:
Ha ha ha… Ti senti Dio? C’è solo un’entità in grado di controllarlo, il tempo, quell’entità E’ Dio.
Dà tempo al tempo? ma chi cazzo credi di essere per poter dare. Che hai da offrire tu al tempo? i secondi? i minuti? le ore? qualche giorno? un paio d’anni? Che cazzo gli offri tu al tempo? Stupido!
Il tempo E’.
L’unica cosa che puoi offrirgli è qualche pensiero, qualche pippa mentale, o peggio qualche stupido proverbio. E lui riderà di te !
L’unico a poter offrire qualcosa al tempo è Dio. Può offrirgli il nulla. Quando Dio deciderà che saremo ormai superflui su questo mondo allora Lui, il Tempo, non avrà più ragione di esistere. Non avrà più il suo verbo. Per chi passerà ?
Sveglia amico, tu non sei Dio ! E non sei produttore di tempo. Quando Dio sarà stanco tu non avrai un solo secondo da offrire al Tempo.

sabato 7 agosto 2010

Personal Marketing come Political Marketing

Come al solito, capita a volte che scopro come la penso su di un argomento, quando ne parlo. Anche questo post, che diventa primario, nasce come ulteriore risposta alle considerazioni di Daniele Vinci al mio post precedente, a sua volta nato come commento all'argomento iniziale del Prof. Stefano Epifani

Il soggetto sociale dovrebbe essere a disposizione di tutti. L'uomo NO. l'uomo sceglie, in base alle proprie preferenze, verso chi essere disponibile. Intelligente sarebbe, da parte di un buon comunicatore e un buon politico, essere disponibile anche con chi, da "rivale politico" (elettore) gli chiedesse spiegazioni su una sua precisa posizione. Intelligente sarebbe da parte dell' uomo, cercare, in base alle proprie ragioni, la maniera giusta per comunicare al "rivale" che la strada buona da percorrere sarebbe la propria. Molto più intelligente sarebbe, se non si riuscisse con le proprie ragioni, senza mezzi termini, mandare a quel paese chi (come sicuramente avverrebbe) cercasse palesemente di diffamarlo soltanto per portare acqua al proprio mulino (ed ecco che verrebbe fuori l'uomo "vero", che il popolo apprezzerebbe).

Il web non vuol dire necessariamente democrazia. Io (uomo o politico nella circostanza) decido sempre e comunque chi far intervenire nelle mie discussioni. Fungo da moderatore. Senza alcuna discriminazione se non quella dell'educazione.
Ecco: il web diviene strumento di democrazia soltanto per voci educate (Mi piace!)

Relativamente alla questione che il web sia solo per uomini onesti, beh, credo che ognuno tirerà acqua sempre al proprio mulino a prescindere dal settore di appartenenza. Ci sono, però, modi e modi per farlo: Ognuno (anche il politico, in tal caso, essendo la discussione basata su un'eventuale strategia politica on-line), dovrebbe essere tanto intellettualmente onesto, e non di meno furbo, da remare verso i propri obiettivi, ma con la piena consapevolezza, rendendola pubblica, che il raggiungimento del proprio obiettivo possa consapevolmente danneggiare qualcuno: essere quindi pronto al preventivo confronto con questo "qualcuno" (potenziale elettore rivale) e tentare di stabilire il giusto compromesso che permetta successivamente a quel qualcuno, magari di pensare al soggetto politico come, innanzitutto, uomo che abbia ben chiare le proprie idee, obiettivi e le varie conseguenze che questi avranno. Questo potrebbe portare al ridimensionamento anche di un credo politico radicato, tanto da suggerire alle ipotetiche prossime elezioni, di portare il proprio voto verso quest uomo sociale in grado di aver trasformato l'idea del "rivale politico".

Ed ecco che ha preso forma la mia idea di "personal marketing" come "political marketing".

mercoledì 4 agosto 2010

Potremmo chiamarlo Political Marketing ?

In realtà queste righe nascono come mio commento al post del Prof. Stefano Epifani: Comunicazione politica on-line: una scelta etica? Sicuramente approfondiremo ancora l'argomento in futuro.

Io credo si debba partire sempre dal concetto principale che è migliore una NON comunicazione che una CATTIVA comunicazione.
Una volta approdato online, magari su uno dei social network più diffusi, il soggetto politico si trasforma in oggetto sociale. Dovrebbe rispondere alle domande più disparate, agli interrogativi inerenti la propria attività politica, e sarebbe chiamato (cosa da non trascurare) a dare il proprio parere su argomenti altri, di ordine quotidiano (che potrebbero riguardare qualche palese errore del proprio partito). Ne verrebbe fuori l’ UOMO con tutti i propri vizi e le proprie virtù. Il soggetto politico, quando approccia a un social, è accompagnato già dalla sua reputazione (esclusivamente basata sui FATTI che hanno caratterizzato la sua carriera e non solo, anche quella del partito). Quanti uomini politici sarebbero pronti a mettere in gioco la propria reputazione su un social? Un politico su un social network potrebbe diventare in brevissimo tempo un uomo eticamente piccolo piccolo (sto pensando al caso Marrazzo, ma ve ne potrei citare a decine). Viceversa, però, io sono convinto che dal social possa trasformarsi un UOMO in un politico. Il social è l’arma per gli UOMINI onesti. Dobbiamo chiederci quanto sia onesta ai giorni nostri la materia “politica”.
Mi sovviene, infine, un post che scrissi tre anni fa che credo sia perfettamente in argomento, relativo al caso dell’ onorevole Mele scovato in festini a luci rosse e coca (sembra quasi noioso ormai l’argomento).

lunedì 2 agosto 2010

Da Pm-impresa a Pm-intrapresa: le potenzialità del web per il rilancio di un’azienda artigianale

Ho voluto inserire come primo post di questo mio blog il video della presentazione aziendale al Toscanalab "Internet Better life" della Torrefazione Caffè Carbonelli, da me rappresentata: Evento svoltosi a Firenze in una bellissima e suggestiva cornice resa, per l'occasione, palcoscenico per interessanti discussioni e presentazioni che avevano come argomento Internet e il modo in cui questo strumento ha migliorato la vita di noi uomini e aziende.
Mi presento con questo primo post video in quanto credo che da qualche mese la mia persona si rispecchi nel mio lavoro. Ci sarebbe molto da discutere sull'importanza del web/social/personal marketing, e sicuramente lo faremo nei post futuri. Intanto vi invito con i vostri commenti a questo video, a creare spunti e interrogativi per future discussioni sull'argomento.